Misteriosa, mai approvata, variante al piano strutturale comunale (PSC) per sottrarre il complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino alle tutele conservative del centro storico.
La stampa ne ha anticipato la notizia. L’interrogazione del maggior gruppo di opposizione in consiglio comunale ha provocato la discussione in quella sede: la richiesta di riesame del permesso di costruire dentro il vasto complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino, da Italia Nostra rivolta al sindaco, è stata rigettata con un provvedimento del tecnico dirigente del servizio (il medesimo che aveva dato via libera al permesso di costruire in questione).
Ha sorpreso la motivazione al riguardo, fondata su una asserita disposizione del piano strutturale, alle cui previsioni soltanto spetta di eventualmente derogare, per specifici ambiti del centro storico e per motivi di pubblico interesse, alla vincolante disciplina conservativa dettata dalla legge regionale (che vieta nei centri storici radicali trasformazioni come quelle progettate nell’ex Ospedale Sant’Agostino).
La facoltà della deroga per quell’area risulterebbe da una tavola di piano strutturale (PSC) che compare in sede di approvazione (2010) di una variante al piano operativo (POC) e al regolamento urbanistico edilizio (RUE), che tra i suoi numerosissimi specifici oggetti (si parlò allora di una variante omnibus) di quell’area non si occupò affatto, né si poteva occupare. Dal 2003, dall’adeguamento cioè dell’allora vigente piano regolatore generale alla legge regionale 20 del 2000, il piano strutturale mai è stato variato.
E se non fosse un errore materiale, come sembra escludere l’assessore che ha risposto all’interrogazione consiliare, si tratterebbe allora di un intenzionale falso in atto pubblico. Del quale dovrebbe quindi occuparsi la giustizia penale?
Modena, 26 ottobre 2014.
Italia Nostra, sezione di Modena.
3 Comments
Comments are closed.