Che cosa resta del Parco della Resistenza. Prima smangiato sul margine
estremo a sud, poi un invasivo “Peep” (2004) lo ha amputato di una
porzione vitale, così interrotta la continuità del verde lungo la
ciclabile ad est. Ora sul lato opposto verso le Morane, dentro un vasto
cantiere chiuso da rosse recinzioni, fervono lavori di scavo per
costruire (è proprio il caso di dire così) un campo da golf, voluto dalla
contigua polisportiva che già disponeva di un pezzo di parco e ora si
vuole cimentare anche con il più nobile sport inglese. Non si
potrebbe immaginare un intervento di più spinta artificializzazione, con
il complesso sistema di irrigazione (oggi è visibile, ancora scoperta,
una fitta trama di tubi), perché il nuovo tappeto verde – a raso –
esigerà, è ben noto, un altissimo consumo d’acqua, oltre alla profusione
di sostanze chimiche.
Insomma il verde pubblico come spazio di riserva e soccorso, disponibile
per ogni impiego. Qui il campo da golf, la piscina al Parco Ferrari.
Modena, 20 maggio 2010.
Italia Nostra Legambiente WWF