Abusiva lottizzazione del “Parco” per un “uso illecito” di bene culturale.
Non è un’iperbole parlare di lottizzazione se la deliberazione della Giunta comunale prevede la edificazione di oltre 2500 metri cubi su una complessiva superficie di oltre 700 metri quadrati. Su un parco di riconosciuto interesse culturale, dove, per insuperabile comando del Piano Regolatore (art.13.21 della normativa coordinata di PSC-POC-RUE), “è vietato l’inserimento di edifici in elevazione”; e “non in muratura” sono gli unici manufatti ammessi.
Dunque si tratta di una lottizzazione abusiva (con la sostanziale privatizzazione di aree edificabili del pubblico parco) che costituisce un illecito sanzionato penalmente, un abuso urbanistico-edilizio. Lo segnaliamo alla attenzione del Procuratore della Repubblica, perché la condotta illecita possa essere fermata con la richiesta del sequestro dei cantieri. Che sono diretti a una diffusa edificazione per altro incompatibile con il carattere storico del Parco della Rimembranza e lesiva della sua integrità: dunque si tratta di un “uso illecito” punito dal codice dei beni culturali (art. 170). E’ vero (poteva mancare?), c’è l’approvazione della soprintendenza che nulla eccepisce sulla diffusa edificazione e si limita a far questione di apparenza (qualità di infissi e serramenti, optando per il “verde imperiale”): una approvazione che non vale certo a legittimare quell’“uso illecito” e anzi ne costituisce un essenziale elemento integrativo.
Modena, 13 febbraio 2014.
Italia Nostra, sezione di Modena.