Lettera aperta all’Onorevole Giuditta Pini (31 luglio 2014)
Le parole che Le rivolgiamo, gentile neo-onorevole, Le prenda come un consiglio, un’esortazione ad evitare di trinciare giudizi in ambiti che evidentemente da Lei non sono conosciuti né frequentati. Parlare per sentito dire, senza documentarsi, è un gravissimo errore, inaccettabile poi in un politico.
Già alcuni mesi fa, all’epoca dell’intervento sulla stampa del professor Adriano Prosperi sul progetto Sant’Agostino, Lei aveva risposto col testo I professori che mettono al rogo il futuro dandogli praticamente del parruccone retrivo ed elencando inoltre una congerie di gravi inesattezze. Aveva detto che la Biblioteca Estense, danneggiata dal terremoto, non sarebbe stata in grado riprendere le sue funzioni e che i muri sarebbero crollati sotto il peso dei libri (ci risulta che il prossimo settembre l’Estense riaprirà al pubblico nella vecchia sede di Palazzo dei Musei, debitamente ripristinata); che il nuovo progetto avrebbe dato posti di lavoro a tanti bravi giovani laureati nelle discipline dei Beni Culturali e umanistiche (la biblioteca ha attualmente uno staff ridotto al lumicino e il MIBAC è ben lungi dal pensare a nuove assunzioni per la spending review); che si fidava del progetto di Gae Aulenti, senza sapere che dell’espansione dell’Estense si parlava ben prima dell’archistar, in un progetto ventennale che prevedeva un allargamento quasi “fisiologico” e senza traumi di traslochi, nei locali del vecchio ospedale estense. La commissione era presieduta dall’allora sindaco Giuliano Barbolini ed era condivisa sia in ambito comunale sia dal direttore della Biblioteca stessa.
E adesso Lei torna sulla questione con la stessa baldanza e con la medesima, ahimè, disinformazione! E se la prende con Italia Nostra liquidandola come una “frenatrice” a suon di carte bollate. Ma, cara e giovane deputata, dietro a quelle carte ci sono ragioni di legge, non si tratta di banali scuse per inceppare un programma. E del ruolo della Fondazione si è mai interessata? Se sarà questa (già proprietaria dell’edificio e committente dei lavori di restauro) a fornire eventuali figure professionali all’interno di un istituto statale (Estense) e di uno comunale (Poletti), si è mai chiesta che politica culturale avrebbe Modena, la Sua, la Nostra Città?
Lei parla di rispetto per arte e cultura: proprio perché rispettiamo Modena e la sua cultura, critichiamo un progetto che ci pare contro la cultura e la città, perché cancella l’identità di due storiche biblioteche, assemblate in un congegno di falsa modernità e perché rifiuta i principi della tutela del centro storico cui Modena da alcuni decenni era rimasta fedele, facendo crescere due spaesate torri (Lei sa, 23 metri) dal cuore inedificabile del monumentale insediamento ospedaliero. Se avesse avuto la bontà di soffermarsi sulle proposte di Italia Nostra, avrebbe inteso anche la richiesta di un recupero diverso, innovativo e strategico per il Sant’Agostino, con un percorso culturale che esplori ed arricchisca altri ambiti, come l’immagine (figurina, fotografia …), la musica, “la galleria civica”, le arti contemporanee. Proprio per ampliare il panorama futuro della cultura modenese ed evitare che un investimento unico, visto i tempi, non sia svilito alla mercé di uno sgangherato e devastante trasloco da un edificio all’altro della Via Emilia, di Istituti, ora funzionanti.
Ci auguriamo di esserLe stati utili, anche in vista di una carriera politica che Le auguriamo lunga e soprattutto proficua per il paese e per la città.
Italia Nostra Sezione di Modena – 31 luglio 2014