Liceo Sigonio – ben venga il ripensamento del Sindaco per il ritorno dell’Istituto nella sua storica sede di Via Saragozza (ma sono stati perduti dieci anni).
Ha sorpreso l’annuncio (da Italia Nostra registrato con compiacimento) che ieri il Sindaco ha dato alla città, rendendo pubbliche le nuove assicurazioni date quello stesso giorno al consiglio di istituto del Liceo Carlo Sigonio. Apprendiamo infatti dal comunicato dell’ufficio stampa comunale che il Sindaco ha rimesso in discussione quanto, meno di tre mesi prima (il 15 settembre) nell’incontro con professori e studenti il primo giorno di scuola, aveva riferito, confermando l’impegno a costruire nella zona della piscina Dogali la nuova sede “più moderna e funzionale”.
Oggi “il Sindaco propone due soluzioni per la sede”, non esclude cioè in assoluto quella innovativa (decisa nel 2005, quando fu messo in vendita l’edificio della storica sede), ma palese è la propensione, anzi la implicita determinazione, per il rientro dell’Istituto nel palazzo di via Saragozza, adeguatamente restaurato, messo in sicurezza e reso funzionale alle esigenze di un moderno istituto scolastico, anche attraverso la fisiologica espansione – integrazione nell’attiguo complesso del San Paolo. Che è quanto allora inascoltati chiedevano gli insegnanti del Sigonio. Ricordiamo una loro appassionata e lucida “riflessione”, che incontrò lo sprezzante rifiuto dell’assessore e l’adesione di Italia Nostra, ferma nella rivendicazione della inalienabilità dello storico edificio e della presenza vivificante della scuola nel centro storico.
Non importa che dalle dichiarazioni del Sindaco traspaia che alla nuova determinazione (ben venga in ogni caso) si sia stati indotti dalla constatazione della invendibilità dell’edificio, anche per il prevedibile diniego della soprintendenza a diverse, e attraenti per il mercato, destinazioni d’uso. Ma rimangono buone ragioni la minore spesa e il minor tempo di esecuzione del restauro dell’edificio, storicamente configurato, e da ben oltre un secolo, dalla funzione educativa. Mentre il restauro (astrattamente concepibile pur se diretto a una diversa utilizzazione dell’edificio), quando assicuri insieme la continuità della consolidata funzione, è fattore essenziale della vitalità stessa dell’insediamento urbano storico di cui la scuola di via Saragozza è irrinunciabile parte integrante.
Modena, 10 dicembre 2014
In allegato anche le precedenti prese di posizione della nostra sezione sul Sigonio e la documentazione (ed anche le vicende storiche modenesi dell’edificio) sul tema: