Rinnovo del Consiglio Direttivo Nazionale: per un ruolo più incisivo di Italia Nostra, vota i candidati della lista che presenta come capofila Giovanni Losavio e Tomaso Montanari.
Il quadro generale delle politiche del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, della città, del territorio, dell’ambiente, è oggi più che mai allarmante. Il decreto legge “sblocca Italia”, nel pregiudizio che le regole dell’uso anche del “patrimonio” costituiscano un ostacolo alla “ripresa” dell’economia, ha gravemente indebolito il sistema dei controlli, ha legittimato perfino la presunzione di silenzio–assenso nella tutela del paesaggio, ha sciolto gli interventi edilizi, perfino nei centri storici, da ogni verifica preventiva.
La potestà urbanistica, doverosa riserva pubblica esclusiva, è fatta oggetto di negoziato con la proprietà dei suoli, secondo il modello dell’accordo di pianificazione introdotto dalla peggiore legislazione regionale, assunto infine come principio fondamentale dalla proposta di legge ministeriale. E il Parlamento non è stato capace di affermare per legge il principio di zero consumo di suoli. L’adeguamento al “codice” (2008) della pianificazione paesaggistica è ancora un adempimento del tutto eccezionale (in una sola regione l’iter è arrivato a conclusione). La recente riforma della organizzazione del ministero beni culturali (che oggi ha pure la cura del turismo, assemblaggio insidioso) ha impoverito gravemente il sistema della tutela diffusa, sopprimendo le soprintendenze per i beni storici e artistici (divenute in pratica un ufficio subordinato di quelle per i beni architettonici); ha scisso il legame funzionale tra musei e tutela territoriale (ricordiamo le originarie soprintendenze alle gallerie), creando burocratici assembramenti regionali dei musei e istituendo, in una assurda gerarchia, i supermusei, meritevoli di autonoma gestione (affidati per concorso anche a direttori estranei alla amministrazione e prescelti per le prevalenti abilità manageriali). Biblioteche e archivi dello stato sono stati generalmente degradati, non più riconosciuti degni di direzioni di superiore competenza, mentre la tendenza a contrarre, per malintesa esigenza di lesina, l’area pubblica della tutela, valorizza la cessione di essenziali funzioni a enti privati e fondazioni. La sofferenza finanziaria degli enti locali li induce ad esasperare questa tendenza.
La gravità di una simile situazione chiama Italia Nostra a uno straordinario impegno e a una rinnovata tensione ideale. Più e meglio di quanto fino ad oggi sia avvenuto deve essere valorizzata la struttura associativa diffusa nel paese (osservatorio e insieme presidio dei luoghi, originale caratteristica di Italia Nostra, fedele al modello unitario) attraverso una gestione corale che assegna alla rappresentanza centrale (consiglio direttivo e presidenza) e alle sezioni (coordinate nei consigli regionali) responsabilità di pari qualità. Così da dar vita a una mobilitazione su unitari obbiettivi attraverso inchieste tematiche e vere e proprie campagne, capaci di attivare insieme tutte le energie dell’associazione (la pianificazione paesaggistica in sofferenza; le legislazioni urbanistiche regionali e le relative prassi di gestione, progressivamente insensibili al tema dei centri storici e al loro speciale ruolo nella città moderna; i modi di esercizio in concreto della tutela specie dei beni architettonici diffusamente orientata a una libera discrezionalità che ignora i principi normativi dettati dal codice dei beni culturali con la rigorosa normativa del restauro; osservatorio sulle applicazioni della dissipatrice disciplina dello “sblocca Italia”, anche al fine di promuovere il vaglio della corte costituzionale su specifiche disposizioni; lo stato della liquidazione del patrimonio dismesso dalle funzioni pubbliche, non solo della difesa e non solo di appartenenza statale, per una indicazione esemplificativa secondo le urgenze dettate dalla attualità). A questi modi di iniziativa sarà conformata la organizzazione degli uffici centrali dell’associazione, con speciale attenzione alle esigenze di una efficace comunicazione.
Per corrispondere a questi obiettivi occorre:
• Tempestività di intervento – senza veti o tentennamenti che rendono inefficace l’azione di contrasto rispetto a provvedimenti che comportino ricadute lesive del territorio, del paesaggio, dei beni identitari e che contraddicano i principi della certezza del diritto.
• Ricorso agli strumenti idonei al contrasto (interpellanze, osservazioni, campagne mediatiche, esposti, ricorsi) e propositivi di alternative sostenibili, con il supporto di esperti che diano veste tecnica e giuridica alle istanze dell’associazione.
• Sostegno del “nazionale”alle azioni che le sezioni intraprendono sul territorio, anche in collaborazione con comitati o altre associazioni se coerenti con le finalità e le modalità di intervento di Italia Nostra.
• Apporto dialettico all’elaborazione delle linee di politica associativa da parte del coordinamento dei regionali – rappresentativo delle sezioni e quindi delle istanze del territorio – inteso come momento di confronto aperto le cui risultanze siano portate la tavolo del consiglio direttivo nazionale.
• Approfondimento delle tematiche tramite gruppi di lavoro aperti a tutte le competenze presenti nell’associazione. Supporto e ascolto dei consigli regionali nel loro ruolo di confronto con il potere legislativo della Regione.
• Struttura operativa delle sede centrale che valorizzi, in maniera coordinata, le capacità e le esperienze del personale addetto, che abbia nel segretario Generale l’irrinunciabile ruolo previsto dallo statuto, e nella giunta la funzione operativa rispetto agli indirizzi espressi dal consiglio direttivo nazionale, vero centro propulsivo dell’associazione.
• Trasparenza di tutti gli atti espressi dal consiglio direttivo nazionale e dalla giunta, con messa a disposizione dei verbali e dei bilanci.
• Campagne di raccolte fondi che abbiano a motivazione i temi ideali del nostro operare; ripartizione dei fondi da destinarsi alle sezioni in base alla loro reale operatività sui temi fondativi dell’associazione.
Se intendi sostenere questo programma, ti chiediamo di votare 8 (otto) candidati fra quelli sotto indicati:
Losavio Giovanni, Agostini Ilaria, Battiston Sonia, De Falco Luigi, Del Vescovo Enrico, Di Leo Raffaella, Ferrari Salvatore, Garzillo Elio, Guermandi MariaPia, Montanari Tomaso, Morittu Maria Paola, Riccetti Lucio, Roli Maria Teresa, Snalturelli Valeria, Vallerani Francesco.