Negli annunci di mezza estate del sindaco alle “associazioni”: a settembre finalmente approvato il laborioso regolamento del sito unesco modenese.
Ma inutile il regolamento – osserviamo noi – se tollera la più grave e indebita interferenza proprio nel cuore monumentale del sito. Il passaggio dell’ingombrante filobus che sfiora il sagrato del Duomo e nega a quello spazio la funzione urbana di piazza, raccolta davanti al prospetto principale del tempio dedicato dalla città al suo patrono. Non c’è cattedrale in Italia che soffra di una simile servitù di passaggio. E se ad ogni passaggio il pesante veicolo scuote l’edificio del vescovado, certamente trasmette alle fondazioni del Duomo non benefiche vibrazioni. I cavi aerei di alimentazione tagliano il quadro visivo della facciata di Lanfranco e Wiligelmo, come registra la rappresentazione fotografica ufficiale anche impiegata nella promozione turistica. Il rispetto del fronte del “modello esemplare della architettura romanica emiliana” è tema sorprendentemente trascurato dal comitato unesco. Ma è tema che innanzitutto investe la responsabilità degli uffici della tutela del patrimonio culturale della nazione.
Modena, 19 luglio 2016.
Italia Nostra, sezione di Modena.