La testimonianza di un segmento della storia di Modena, ben piccola e poco ingombrante, ma comunque importante e significativa, è stata di recente spazzata via con noncuranza, forse con inconsapevolezza comunque colpevole. Il cardine che attestava la presenza di uno dei cancelli del Ghetto ebraico posto tra via Blasia e la Piazzetta Mario Molinari, presenza ormai unica del genere dopo la rimozione di quelli di via Coltellini e di vicolo Squallore, è stato eliminato probabilmente durante i recenti lavori di ripristino della Chiesa di San Giorgio.
Nel volume che accompagnava i restauri della Sinagoga modenese curati da Franca Stagi negli anni Novanta del secolo scorso, Graziella Martinelli Braglia, descrivendo il ghetto, così riferiva: “… Altre due cancellate furono erette agli sbocchi delle contrade Coltellini e Blasia nell’odierna via Taglio: del cancello della via Blasia rimane ancora, all’angolo dell’isolato, un resto di cardine…”. Sottolineandone appunto la pregnanza storica nella sua semplice immediata visibilità. (MIBAC – Soprintendenza per i Beni artistici e storici di Modena e Reggio Emilia, La sinagoga di Modena, 1997, p.16)
La comunità ebraica è stata parte viva della storia cittadina; l’evoluzione delle normative ducali, napoleoniche e austro estensi fino all’Unità d’Italia costituiscono uno specimen dei comportamenti istituzionali con profondi risvolti sociali, culturali e umani nella città. Perché dunque togliere questa piccola unica visibile testimonianza? Probabilmente per l’incuria di chi doveva sorvegliare i lavori e per l’ignoranza del luogo stesso in cui si stava operando. Continuando su questa strada siamo certi che sempre più si ridurrà la memoria del nostro passato per lasciarsi lusingare dal futile allettamento della moda e dei suoi imperativi.
fonte foto: Comune di Modena