A Spezzano un polo scolastico contro la tutela del contesto ambientale di Rocca Coccapani, Villa Moreali Menotti e Casa Leonardi.
Il popolo ha marciato sulla Soprintendenza di Bologna (non s’era mai visto) e il Senatore interroga il Ministro, dandosi la risposta sulla “arbitraria e incomprensibile” determinazione di tutela del paesaggio pedecollinare di Spezzano.
La stampa modenese ha dato ampio risalto a un’inusuale manifestazione di contestazione e protesta registrata a Bologna. Si tratta della “delegazione di alunni e genitori” che, mossi da Fiorano Modenese, hanno marciato sulla Soprintendenza, alzando sotto la sua sede di via IV Novembre un vistoso striscione. Vi si rivendica in caratteri cubitali libertà di insediamento per il nuovo polo scolastico nel contesto del Castello di Spezzano entro il paesaggio pedecollinare aperto lungo la via Motta, tutelato con la recente più rigorosa prescrizione di inedificabilità dettata dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale dell’Emilia Romagna.
Riferisce la stampa che la delegazione “non desidera abbassare il capo alla soprintendenza”, espressione che suona eversiva, rivolta come è all’esercizio di una funzione primaria della Repubblica che ha la copertura costituzionale dell’art.9. e non può per principio essere turbata da manifestazioni di piazza (svolta per altro con slogan suggestivi come: “La Soprintendenza e Italia Nostra non mandano i propri figli a scuola a Spezzano”). Né può dirsi che si tratti di una forma sia pure anomala di partecipazione popolare all’esercizio della tutela, perché il procedimento è nella specie concluso e l’Amministrazione comunale di Fiorano già si è determinata a ricorrere contro il provvedimento, facendo valere la sua incontestabile legittimazione al riguardo.
E’ infine sopravvenuta la interrogazione al Ministro per i beni culturali del Senatore eletto anche con i voti dei cittadini di Fiorano, che, ricostruendo la vicenda del complesso procedimento amministrativo concluso con l’accordo di programma tra Amministrazione comunale e Provincia, non dà atto che è rimasto insuperato il vincolo di esclusiva destinazione agricola dell’area che si vuol destinare al polo scolastico, perché compresa entro un ambito agricolo di rilievo paesaggistico riconosciuto dal piano territoriale di coordinamento provinciale, non potuto modificare dall’accordo di programma cui non ha partecipato la Regione. E dunque la prescrizione di inedificabilità assoluta proposta dalla Soprintendenza è in tutto conforme alla vigente disciplina urbanistica.
Se il Senatore definisce arbitraria e incomprensibile la decisione dell’Ufficio di tutela, non solo sembra che non abbia considerato i limiti dell’apprezzamento politico di merito del parlamentare in ordine a un atto della autonoma amministrazione attiva della tutela, ma rivela che neppure abbia letto le ragioni ineccepibili che hanno indotto la Soprintendenza a modificare le precedenti prescrizioni affidate a una discrezionalità incontrollabile e intrinsecamente contraddittoria.
Modena, 28 giugno 2019.