La biblioteca Poletti, costituita sul prezioso lascito originario di archivio di disegni e libreria dell’architetto modenese operante a Roma per lo stato pontificio di Pio IX, è oggi uno strumento essenziale per gli studi di storia dell’arte e specie dell’architettura, con capacità attrattiva che va ben oltre l’interesse locale. Un unicum nel panorama nazionale degli istituti di cultura comunali. La Biblioteca ha negli anni più recenti saputo meritare, con l’impegno e la riconosciuta competenza dei suoi operatori, il conferimento degli archivi di studio di prestigiosi architetti operanti nel Novecento, come l’Archivio progetti di Saverio Muratori e l’Archivio dell’International Laboratory of Architecture e Urban Design di Giancarlo De Carlo. Sa produrre manifestazioni espositive come quelle del Museo Civico le più meditate e originali nella città.
Alla responsabilità degli Amministratori è ben presente la esigenza della continuità operosa dell’istituto, assicurata innanzitutto dalla completezza del ruolo pur nella vicenda dei pensionamenti. Non si vorrebbe invece, come si è constatato in altri ruoli della stessa amministrazione comunale (per male intese ragioni di economia di spesa), che non si provveda, con la mortificazione del glorioso istituto, al fisiologico avvicendamento. Un adempimento indispensabile nel momento in cui sta prendendo avvio il più impegnativo progetto, nella storia della città, di sviluppo delle sue istituzioni culturali, con il recupero integrale a quella unitaria destinazione del settecentesco Grande Albergo delle Arti. (E’ già attivo il cantiere di restauro della parte dell’edificio che ospitò l’Ospedale Estense).
Italia Nostra, sezione di Modena
Modena, 5 ottobre 2019.