Al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri comunali di Modena.
Abbiamo apprezzato la coraggiosa determinazione dell’Amministrazione comunale di Modena di rimuovere dalla Piazza Roma, l’avancorte del seicentesco Palazzo Ducale, il parcheggio per automobili che da alcuni decenni deturpa e insidia, anche con il traffico indotto, il monumento estense.
Ma non possiamo tacere la nostra sorpresa per aver appreso che, invece di provvedere ad una accurata manutenzione del luogo (imposta, per tutti i beni culturali non compromessi nella loro fisica integrità, dall’art.29 del Codice dei beni culturali), si pensa di trasformare la storica piazza in un moderno giardino con vasti tappeti erbosi dentro squadrate forme in rilievo e vivaci giochi d’acqua. Un giardino del tutto indifferente alla presenza della grandiosa fabbrica estense che con la sua piazza costituisce un insieme inscindibile. Ci sono già, al loro posto e poco discosti, gli autentici giardini (pubblici) estensi.
Non si dica, per dar ragione della scelta, che anche più illustri insediamenti urbani storici hanno correttamente assimilato piazze – giardino (e la stessa Modena ne conta, piazza Mazzini e piazza Matteotti), perché si tratta di spazi aperti dagli interventi di diradamento (tra Otto-Novecento), dunque di nuove piazze, proprio così volute e progettate come luoghi verdi.
Non questo si può certo dire della modenese Piazza Ducale (il toponimo dei tempi preunitari) che esige, noi crediamo, il rispetto del suo selciato continuo, tutto calpestabile anche per il massimo concorso di cittadini, intorno all’eccentrico monumento a Ciro Menotti.
Ci affidiamo quindi alla responsabilità e alla cultura degli Amministratori modenesi perché rimeditino il tema posto dalla meritoria decisione di liberare la piazza dalle automobili e rivedano il proposito di alterare con un incongruo giardino un intangibile luogo monumentale.
Anna Maria Matteucci, Università di Bologna
Daniele Benati, Università di Bologna
Sonia Cavicchioli, Università di Bologna
Francesco Ceccarelli, Università di Bologna
Vera Fortunati, Università di Bologna
Deanna Lenzi, Università di Bologna
Marinella Pigozzi, Università di Bologna
Elena Fumagalli, Università di Modena e Reggio Emilia
Eraldo Antonini, Università di Modena e Reggio Emilia
Antonello Alici, Università Politecnica delle Marche, Ancona
Richard Bosel, Direttore dell’Istituto Storico Austriaco, Roma
Claudia Conforti, Università di Roma 2
Francesco P. Di Teodoro, Politecnico di Torino
Sabine Frommel, Ecole Pratique des Hautes Etudes, Paris-Sorbonne
Jean Guillaume, Université de Paris-Sorbonne
Claude Mignot, Université de Paris-Sorbonne
Tomaso Montanari, Università Federico II di Napoli
Aurora Scotti, Politecnico di Milano
Elena Svalduz, Università di Parma
Carlo Mario Tosco, Politecnico di Torino
Bologna – Modena, 20 gennaio 2013