All’annuncio del Sindaco sui propositi di far confluire un intero ambito delle attività culturali del Comune (galleria civica e museo della figurina) in una privata fondazione figlia della fondazione bancaria, è seguita la sorprendente conferenza stampa dell’Assessore.
L’Assessore ci parla di un elenco di mostre in uno stabilito calendario, che impegna anche il 2017, per le distinte sedi espositive: il MATA, la recente locazione di uno spazio privato, la Palazzina del Vigarani, finalmente restituita alla funzione, la vera e propria Galleria civica nel Santa Margherita, nella incerta prospettiva – espressamente richiamata – della attivazione del “polo” Sant’Agostino. Dalla indicazione dei curatori delle più definite iniziative si capisce che sono mostre concepite del tutto al di fuori di una autonoma e originale progettazione della istituzione comunale. Difficile cogliere nell’elenco di mostre comunicato alla città un qualsiasi disegno organico che possa dirsi progettazione, un’idea di quel che spetti a una istituzione che in alcuni decenni di attività si è costruita una riconosciuta identità nel panorama culturale delle arti contemporanee. Un patrimonio che rischia dunque di andare perduto.
In assenza di una responsabile direzione scientifica, si tratta di scelte casuali ed estemporanee, maturate in fretta negli uffici dell’assessorato in una obbiettiva situazione di incertezza, espressione della sola preoccupazione di riempire comunque un imbarazzante vuoto.
Italia Nostra crede di interpretare un forte disagio nella città. Tuttavia si ostina a credere che le determinazioni (ieri comunicate), assunte nel rifiuto del necessario confronto con le opinioni in più sedi manifestate anche nei tempi più recenti, non possano aver chiuso ogni spazio di discussione delle praticabili alternative.
Modena, 4 febbraio 2016.
Italia Nostra, sezione di Modena.