Osservazioni di Italia Nostra a conclusione dell’incontro di venerdì 24 maggio convocato dal Sindaco presso la Sala di Rappresentanza del Palazzo Comunale
1.Che la monumentale Piazza Roma, l’avancorte del Palazzo Ducale, dovesse cessare di essere adibita a parcheggio per automobili lo aveva disposto la soprintendenza fin dagli anni 70 del ‘900, ponendo allora il termine di tolleranza di cinque anni. La rimozione del parcheggio è dunque un adempimento tardivo, non più, per alcuna ragione, procrastinabile. Lo ha riconosciuto anche il Sindaco: si tratta di una destinazione impropria di un luogo monumentale e, aggiungiamo noi, perfino penalmente sanzionata. Ricordiamo che la Piazza del Plebiscito a Napoli fu liberata dalle auto con un sequestro della magistratura.
2. Ma la rimozione del parcheggio da Piazza Roma è misura prevista da decenni dalla stessa amministrazione comunale nell’ambito del progetto di progressiva pedonalizzazione del centro storico, diretto a limitare l’accesso delle auto private a questa speciale parte della città e a favorire invece il trasporto pubblico perché non ne risultino mortificata la mobilità e meno agevole l’approccio alle attività economiche, professionali, di servizio e alle sedi istituzionali.
3. Non crediamo perciò che si ponga il problema di rinvenire nella immediata prossimità di Piazza Roma (restituita senza indugi al suo ruolo monumentale) altri pubblici luoghi urbani da adibire a parcheggio – auto di rotazione; e in particolare ci sembra impraticabile la proposta di un simile insediamento nello spazio retrostante al Palazzo Ducale, compreso entro i tre lati dello stesso edificio monumentale e dunque da considerare un suo essenziale, intangibile, elemento compositivo. Vale a questo riguardo la stessa ragione di destinazione impropria che impone di rimuovere il parcheggio dalla piazza.
4. Per il ricovero – auto dei residenti un contributo rilevante può essere dato dalla realizzazione del vasto garage previsto nell’edificio dell’ex cinema Odeon, non essendo spiegabile la ragione ( in ogni caso ci sembra superabile) per cui è da anni fermo il relativo cantiere.
5. Per il reperimento di posti auto nell’immediato alone del centro storico, sembra innanzitutto doverosa l’immediata riattivazione del parcheggio entro l’ex mercato ortofrutticolo, danneggiato, ma lievemente, dal sisma dello scorso anno.
6. Il Sindaco ci dice nell’invito all’incontro di venerdì scorso che “il progetto architettonico” di Piazza Roma già è stato approvato dalla soprintendenza ed è quindi “sostanzialmente definitivo”. Vogliamo intendere questa espressione nell’unico senso accettabile e cioè che la definitività si riferisce al ripristino dello spazio monumentale della piazza entro i previsti tempi e per questo crediamo di essere legittimati a discutere il progetto che nell’incontro ci è stato illustrato. Confermiamo che la indicazione più sicura per un intervento di recupero – restauro urbano (“riqualificazione” é in se stessa la rimozione del parcheggio) ci viene dalle fotografie ottocentesche della piazza nelle forme che l’avevano così definita con le architetture di quel secolo dovute al disegno di Francesco Vandelli. E dunque crediamo che debba trattarsi dell’intervento assai contenuto (perciò di limitata spesa) di rimozione della copertura di asfalto con il ripristino dell’acciottolato – accuratamente posato così da creare una superficie pressoché continua – , attraversato da misurate corsie lastricate anche a segnare un nuovo percorso diagonale verso l’imbocco di Corso Accademia a pendant di quello esistente verso Via 3 febbraio 1831 (facendo attenzione che non costituiscano forti segni a terra così da interferire nelle prospettive verso la facciata del palazzo). Non ci sembra per altro che abbia giustificazione nel dichiarato riferimento alla preesistenza del canale del Naviglio (coperto con la stessa erezione della fabbrica secentesca dell’Avanzini) la previsione di giochi d’acqua da attivare in superficie e a getti, che costituiscono appropriati e godibili arredi di una piazza di nuova concezione, ma sono un artificio che non si addice allo spazio esterno del palazzo seicentesco, come rimisurato dagli interventi neoclassici ottocenteschi. (Il Naviglio emergeva con la Darsena a nord del palazzo, rimasta attiva fino all’Unità). Né sembrano appropriati arredi fissi , cioè incorporati al suolo, come rilievi in muratura anche in funzione di panchine.
7. Infine merita un approfondimento critico la proposta di unificare, con il trattamento di superficie e anche attraverso vistosi disegni di collegamento a terra, la Piazza Roma e il Largo San Giorgio, che costituisce luogo in continuità spaziale, ma che mantiene un ruolo urbano autonomo anche come sagrato della chiesa del Vigarani.
8. In risposta alla preoccupata segnalazione del Comandante dell’Accademia Militare, l’amministrazione comunale aveva annunciato che avrebbe messo allo studio una deviazione del percorso del filobus così da sopprimere l’attraversamento della piazza ed eliminare il pericoloso fenomeno di vibrazioni trasmesse alle strutture del Palazzo Ducale anche attraverso l’ancoraggio in facciata delle linee aeree di alimentazione. Non sembra che il previsto arretramento del percorso di pochi metri costituisca misura risolutiva al riguardo. Mentre questa ben può essere la occasione per riconsiderare la scelta di alcuni anni or sono di affidare l’attraversamento del centro storico al sistema dei pesanti veicoli – filobus (anche in assetto di doppi vagoni e non di rado pressoché vuoti, se non negli orari scolastici) con la trama aerea delle linee di alimentazione e delle strutture di ancoraggio agli edifici anche monumentali di prospetto (il cielo della immissione di corso Duomo in via Emilia ne è risultato coperto letteralmente da una intrecciata tettoia metallica).
9. Il contenimento della spesa di recupero della piazza può per altro valere a recuperare risorse destinate ad attivare un più efficiente servizio di navetta (a trazione elettrica come l’analogo servizio in città vicine) che sostenga l’accesso pedonale al centro storico e non soltanto funzionalmente collegato al parcheggio Novipark.
Modena, 27 maggio 2013.
Italia Nostra, sezione di Modena