E’ certamente la strada di Modena con più carattere, perché segue l’andamento sinuoso del canale che ha coperto e protegge il percorso da Porta San Francesco verso Piazza Grande e il Duomo con i portici su entrambi i suoi lati. Lo ha riconosciuto il Consiglio comunale che ha di recente impegnato Sindaco e Giunta a un sollecito piano per la fattibilità della pedonalizzazione di Corso Canalchiaro, perché sono incompatibili con quel carattere il traffico veicolare privato e gli stalli di sosta. Molto interessante il dibattito sulla mozione votata in Consiglio, dove sia pure incidentalmente sono stati messi in discussione i modi di attraversamento del centro storico come oggi avviene con filobus pesanti . E’ l’esigenza che con più evidenza si pone proprio per Corso Canalchiaro, come Italia Nostra ha in più occasioni motivato e più di recente (aprile ultimo scorso), quando ha salutato la analoga mozione votata in Consiglio per l’allontanamento del filobus da Piazza Roma (agevole il percorso alternativo con la prosecuzione lungo Canalgrande e Corso Cavour). Con più evidenza quell’esigenza si pone, perché il percorso del filobus prosegue oltre Canalchiaro, sottoppassa il palazzo dell’Arcivescovado sfiorando il voltone e entra con il suoi pesanti veicoli nello spazio raccolto davanti alla facciata del Duomo, niente più della espansione del suo sagrato. Le inevitabili vibrazioni trasmesse non giovano certo alla stabilità dell’insigne monumento, mentre ne tagliano la prospettiva i cavi aerei di alimentazione del filobus. Una situazione incompatibile anche con la tutela dovuta al sito Unesco. Non conosciamo, dicemmo, Cattedrale cui sia fatta subire una simile mortificazione. Continuiamo a credere che non comporti un insostenibile sacrificio l’allontanamento del servizio da Canalchiaro e Corso Duomo, come già da tempo avviene senza apprezzabile disagio nella protratta interruzione della linea per i lavori stradali. E ancora concludiamo: ben può essere questa la occasione per rivedere l’intero sistema di attraversamento del centro storico come oggi avviene con mezzi di trasporto pubblico di massimo ingombro e pieno impiego in pratica limitato agli orari scolastici. Per una alternativa, come sono stati capaci di fare Reggio Emilia e Parma, che comporti, con l’impiego di veicoli leggeri ad autonoma trazione elettrica, la soppressione della invasiva rete di cavi aerei di alimentazione e ancoraggio, un fitto intreccio che forma una vera e propria tettoia nell’intersezione di Corso Duomo e Via Emilia, sostenuta da numerosi tiranti infissi nella facciata monumentale della Chiesa del Voto.
Modena, 12 agosto 2023.
italia Nostra, sezione di Modena.