Si è spento l’amico Pietro Guerzoni. Una lunga operosa vita bene spesa, insegnante, dirigente scolastico, militante del partito socialista in orgogliosa autonomia, amministratore comunale dell’urbanistica intesa come rigoroso governo pubblico delle trasformazioni della città nel rispetto del suo patrimonio di cultura, il centro storico innanzitutto; infine editore, e di lungo corso, per fermare sulla carta stampata le voci modenesi che meritano di essere ascoltate e rischiano di non trovare espressione. Non ha conosciuto riposo. Il suo impegno civile non poteva non incontrare Italia Nostra alla quale si era associato dalla sua fondazione, anche militante attivo per intervalli e poi distacchi, perché rivendicava la facoltà di dissentire, anche pubblicamente, che esercitò con fermezza sul modo di recuperare a una nuova e compatibile funzione l’ottocentesco Foro Boario, che avrebbe voluto aperto e trasparente a terra, contro la soluzione conservativa dell’assetto consolidato in oltre un secolo di storia dell’edificio. Ma fu senza riserve con Italia Nostra per la conservazione del Teatro Storchi (l’amministrazione comunale ne aveva decretato la demolizione), per il recupero della Caserma Santa Chiara (messa in vendita dal Demanio come area per nuova edificazione e si sapeva che l’avrebbe acquistata una banca, recuperata invece a un insediamento di residenza pubblica e al prezioso cinema Truffaut), per conservare il corpo dell’edificio seicentesco su Corso Cavour che era stato il convento delle Monache salesiane e l’Accademia militare voleva buttar giù per farne la moderna residenza degli allievi (e anzi decisivo al riguardo fu l’ intervento di Guerzoni da amministratore comunale); più di recente, per il doveroso restauro dell’ex Ospedale Sant’Agostino, abbandonato l’avventuroso proposito (e il progetto architettonico con le due stralunate torri vitree) di sistemare lì le storiche biblioteche di ricerca, l’Estense e la Poletti, insediate come bene stanno nel Palazzo dei musei voluto dalla Comunità modenese a fine Ottocento per quella funzione, nel rapporto di integrazione con la Galleria estense, i Musei civici, l’Archivio storico comunale.
Pietro Guerzoni, buon cittadino possiamo ben dire, ha guidato l’ingegno così che lui la patria estimi e Italia Nostra Lo saluta con ammirazione e riconoscenza.