Verso l’approvazione del piano urbanistico attuativo, identico in pratica al piano annullato dal TAR per quel comparto.
E’ l’ultimo di una inutile quasi ventennale sequenza di piani: il primo lasciato cadere, il secondo, caricato di troppo vasti insediamenti, annullato per ben sei motivi di legittimità. E ci stanno tutti nel nuovo piano adottato.
Nella tardiva (alla vigilia della approvazione a quasi un anno dalla adozione) presentazione di ieri, enfatizzati i contenuti culturali, in realtà invece sacrificati: non c’è spazio per le istituzioni del cinema, a Modena di assoluto rilievo.
Mentre rimane la densa edificazione, del tutto incompatibile con i criteri e le modalità insediative propri dell’impianto di origine, il modello imposto, per i nuovi interventi in quell’ambito, dal piano strutturale. E ancora manca la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) del pesante carico urbanistico.
Valorizzata, con residenza (ben 104 appartamenti), commercio e terziario (circa seimila mq di superficie), l’area pubblica messa sul mercato. Una speculazione edilizia consumata dalla amministrazione comunale, proprietaria dell’area e insieme titolare della potestà urbanistica.
Dopo quasi vent’anni, giunge in ritardo l’offerta di partecipazione rivolta ieri alle associazioni. Partecipazione velleitaria se non può fermare l’approvazione del piano adottato, annunciata come certa entro dicembre.
Modena, 22 ottobre 2014.